Lo scorso 22 luglio si è svolto il tanto atteso evento della stagione, la sfilata Christian Dior Cruise 2021 nella piazza antistante il duomo di Lecce, fantasmagoricamente illuminata dalle tipiche luminarie delle feste di paese elevate alla massima potenza, che tra le loro lucine colorate nascondevano frasi femminili e femministe tipiche dei messaggi che la Maison unisce ai suoi prodotti da quando al timone dello staff creativo c’è l’italianissima Maria Grazia Chiuri, che ha fortemente voluto questa sfilata per raccontare le sue origini salentine in una serie di abiti che sono come un inno alla tradizione, alla condivisione e al savoir-faire femminile tipico di questi luoghi.
Si tratta di una collezione altamente commerciale, non è Alta Moda né Pret-A-Porter, le linee Cruise o Resort anticipano le collezioni del prossimo anno riempiendo le vetrine della grande distribuzione con capi indicativi che il mood delle linee principali andrà poi a sviluppare nelle collezioni più importanti.
Nel caso degli abiti andati in scena a Lecce, c’è una forte influenza del costume tipico locale: lunghi gonnelloni, camicie con sbuffi, fazzoletti in testa, bustini in pelle con allacciatura a lisca di pesce, non quello dei sarti scultori in Francia ma quello delle contadine nei campi arsi del Salento, e poi comodi borsoni con spighe papaveri e fiori di campo intrecciati, ma anche preziosi ricami floreali, ardite trasparenze, ricami che ricordano i corredi della nonna e ricchi gioielli di fattura antica, il tutto indossato da modelle che sfilavano imperterrite sul piazzale del Duomo durante una passionale esibizione di Taranta eseguita da vigorosi ballerini, con musiche suonate dal vivo e un potente coro polifonico.
La Collezione Cruise è nata durante l’isolamento Covid 19, quindi con idee e contenuti trasmessi online tra i vari dipendenti della Maison Dior che si occupavano della sua realizzazione ed è stata presentata in una Lecce blindata, per una serata sublime che ha tramutato il Sud Italia nel centro del mondo, sorprendendo la fine sensibilità di un pubblico abituato a un profumo di rose con un verace aroma di pane e pomodoro fresco, che ha inebriato il piccolo parterre di fortunati eletti accorsi ad applaudire, tra cui spiccava l’influencer Chiara Ferragni, testimonial della Maison, chiamata in questo caso a divulgare le ricchezze di Lecce e della Puglia tutta, nei suoi famosi post su Instagram, per poter meglio illustrare a tutto il mondo che la segue i luoghi che hanno fatto da scenografia alla sfilata e il messaggio di rinascita che si voleva trasmettere.
Antico e moderno, quindi, vecchio e nuovo al passo coi tempi, non trasformati ma in trasformazione, abiti femminili e femministi come le scritte che li circondano o li decorano, ma come tutti i sogni, anche questo volge al termine accentuato dalle pietre del Duomo e dalle luci delle luminarie che si spengono lievemente sulle note di “Meraviglioso” di Modugno, intonata da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, che ha chiuso con note struggenti la magnifica serata.
Di Armando Terribili
Posted by Woman & Bride
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