Di Barbara Gottardi
La libertà va cercata senza paura di cadere nel vuoto, raccogliendo tutta la forza dalle emozioni: è questo il bellissimo messaggio di Gero Riggio.
Gero Riggio con il nuovo singolo “Svuoto il bicchiere” fa veramente centro: non solo trionfa all’importante manifestazione “Musica Contro Le Mafie”, IX edizione svoltasi a Cosenza lo scorso 15 Dicembre, ma soprattutto conquista il cuore di tutti e raccoglie immensi favori di critica.
Il brano è dedicato al giudice Paolo Borsellino e, usando le parole dello stesso Gero, è stata scritta immedesimandosi in Fiammetta Borsellino, ascoltando una sua intervista. Racconta un episodio realmente accaduto e sottolinea la dolcezza e l’amore del rapporto fra padre e figlia, dando particolare rilievo nel testo ad emozioni e sentimenti.
Svuoto il bicchiere è solo l’ultimo tassello del percorso musicale di Gero Riggio che, proprio grazie a questa vittoria, il prossimo febbraio si esibirà a Casa Sanremo durante la settimana del Festival, dove gli sarà consegnato fisicamente il Premio Musica Contro le Mafie.
Musicalmente il brano è una ballad, con un beat che tende al “trap” ed un ritornello decisamente pop, che bene esalta e mostra il genere in cui Gero si muove vocalmente meglio. Il tutto è accompagnato e corredato da un particolare video realizzato interamente dall’artista, in cui la storia del brano viene trasposta attraverso disegni fumettistici, che ritraggono il giudice Borsellino alla ricerca di catturare la parte migliore di tutto ciò che c’è: il sole, la luna, le stelle, la musica, i delfini che nuotano liberi nel mare, il mare della sua Sicilia, quella che anela alla libertà ed alla giustizia, quella che gode della natura meravigliosa che ha intorno a sé, per mettere metaforicamente tutto in un bicchiere. Alla fine interviene brutalmente un fulmine e rompe questo bicchiere, i cui frammenti diventano le immagini di Paolo Borsellino e la sua scorta.
L’emozione dell’artista nell’interpretare questo brano emerge forte e chiara, si percepisce, quasi si tocca con mano, così quando Gero afferma: “vi dico la verità: non sapevo se avrei avuto il coraggio di scriverla una canzone così importante, perché avevo paura di cadere nel banale, di perdermi in discorsi, in sentimenti che non ho mai provato, mai vissuto”, possiamo rassicurarlo dicendo che “Svuoto il bicchiere” è invece un brano altamente intenso e pieno di significati toccanti già al primo ascolto.
Mi ero già occupata di Gero Riggio qualche tempo fa, recensendo il singolo “L’amore salva”, brano di tutt’altra natura e decisamente scritto con altri intenti, e sebbene avessi sicuramente apprezzato molte qualità in quest’artista, non ero però riuscita a ravvisare con chiarezza cosa avrebbe potuto far emergere Gero rispetto ad altri giovani musicisti ed interpreti. Con “Svuoto il bicchiere” direi che tutto è diventato chiarissimo: l’emozione, il sentimento che mette in quello che fa, le capacità comunicative di rendersi comprensibile ed apprezzabile a molte fasce d’età, la figura sincera e pulita di chi fa della musica un linguaggio e non una sfilata “carnascialesca”. Per dirla con Gero: per chi scrive canzoni “è bello veicolare emozioni con le nostre parole, condividendo messaggi positivi, che magari non cambieranno il mondo, ma contribuiranno a rafforzare la convinzione che attraverso i propri sogni si possono ottenere risultati importanti”.
In bocca al lupo Gero!
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